Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 6147 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:6147SENB

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, afferma il principio secondo cui la dichiarazione del difensore di sopravvenuta carenza di interesse del proprio assistito alla decisione del ricorso comporta l'improcedibilità del ricorso stesso, non potendo il giudice decidere la controversia nel merito, in ossequio al principio dispositivo. Pertanto, il giudice è tenuto a pronunciare una declaratoria di improcedibilità, non potendo imporre una decisione nel merito laddove il ricorrente abbia espressamente manifestato la mancanza di interesse alla prosecuzione del giudizio. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il ricorrente abbia ottenuto, nelle more del giudizio, il provvedimento richiesto, venendo così meno l'interesse originario all'impugnazione. In tali ipotesi, il giudice non può entrare nel merito della controversia, ma deve limitarsi a prendere atto della sopravvenuta carenza di interesse e dichiarare l'improcedibilità del ricorso. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse risponde all'esigenza di conformarsi al principio dispositivo, che impone al giudice di astenersi dal pronunciarsi sulla domanda in assenza di un interesse attuale e concreto della parte ricorrente. Tale principio, affermato in modo costante dalla giurisprudenza amministrativa, garantisce il rispetto dell'autonomia e della disponibilità della situazione giuridica soggettiva fatta valere in giudizio, evitando pronunce di merito in assenza di un interesse effettivo alla decisione.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/03/2024

N. 06147/2024 REG.PROV.COLL.

N. 11125/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 11125 del 2023, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, via ((omissis)) 15;

contro

Ministero dell'Interno, Ufficio Territoriale del Governo Roma, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12, costituiti in giudizio;

per l'annullamento

del decreto datato …

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