Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22814 del 12 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:22814PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio richiede che l'agente abbia agito con dolo diretto, intenzionale o non intenzionale, di cagionare la morte della vittima, non essendo sufficiente il mero dolo eventuale, incompatibile con la necessaria univocità degli atti diretti in modo non equivoco all'uccisione. Pertanto, ai fini della configurabilità del tentativo di omicidio, il giudice deve accertare con precisione l'atteggiamento psicologico dell'autore al momento dello sparo, nonché l'idoneità oggettiva del colpo, per direzione, altezza e reciproca posizione degli antagonisti, ad attingere la vittima in sedi corporee vitali, non essendo sufficiente la mera probabilità o accettazione del rischio di cagionarne la morte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CULOT Dario - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SI. LU. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 17/01/2007 TRIB. LIBERTA' di TORINO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. GIRONI ((omissis))NI;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. GALASSO Aurelio, per inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

L'ordinanza in epigrafe, in accoglimento di appello del P.M. avverso provvedimento reiettivo del G.i.p., ha disposto la custodia cautelare in carcere di …

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