Il potere di pianificazione urbanistica, pur ampiamente discrezionale, non è sottratto al sindacato giurisdizionale amministrativo, dovendo la pubblica amministrazione dare conto, con motivazione di carattere generale, degli obiettivi che intende perseguire e della coerenza delle scelte effettuate con tali obiettivi e con gli interessi pubblici immanenti. Tale potere non è limitato alla sola disciplina coordinata della edificazione dei suoli, ma realizza anche finalità economico-sociali della comunità locale, nel rispetto e nell'attuazione di valori costituzionalmente tutelati, quali la tutela dell'ambiente, del paesaggio e della salute. Pertanto, la destinazione urbanistica di un'area a "bosco", anziché a destinazione agricola, rientra nell'esercizio del potere discrezionale dell'amministrazione, censurabile solo per irragionevolezza, e non necessariamente presuppone la sussistenza di un bosco in senso tecnico-naturalistico, potendo tale classificazione perseguire anche la finalità di incremento dell'area boschiva, ove ne sussistano le potenzialità. La motivazione di tale scelta, in assenza di incidenza su zone determinate e di lesione di legittime aspettative, può avere carattere generale, senza necessità di una puntuale controdeduzione a ciascuna osservazione.