Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, nell'esaminare il contenzioso relativo alla gestione di un impianto sportivo comunale denominato "Palasport Barbazza", ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il provvedimento di annullamento in autotutela o revoca della lex specialis di una procedura di tipo concorsuale, in quanto actus contrarius, deve essere qualificato, alla stessa stregua del bando su cui incide, come atto generale che non soggiace alle garanzie partecipative previste dall'art. 13 della legge n. 241 del 1990, con la conseguenza che non è necessaria una comunicazione di avvio del procedimento per acquisire l'apporto procedimentale di ciascuno dei soggetti che avessero manifestato il proprio interesse. 2. I presupposti dell'esercizio del potere di annullamento d'ufficio di un provvedimento sono costituiti dall'originaria illegittimità dello stesso e dall'interesse pubblico concreto ed attuale alla sua rimozione, valutato in comparazione con eventuali posizioni giuridiche soggettive consolidate in capo ai destinatari. Si tratta di un potere espressione di una rilevante discrezionalità che, per essere legittimamente esercitato, presuppone che l'Amministrazione dia conto, sia pure sinteticamente, della sussistenza dei menzionati presupposti. 3. Rientra nella discrezionalità dell'Amministrazione costruire una disciplina di gara con determinati requisiti di partecipazione, con l'unico limite che siano ragionevoli, attinenti e proporzionati all'oggetto della stessa. 4. L'affidamento diretto di un servizio di pulizia, custodia, guardiana e gestione del calendario di un impianto sportivo comunale, per un importo sotto soglia ai sensi dell'art. 36, comma 2, lett. a), del D.lgs. n. 50 del 2016, non configura una concessione di servizi, ma un appalto di servizi, in cui l'affidatario viene remunerato dal committente per le prestazioni rese in suo favore. 5. La Giunta comunale, che è titolare di una competenza residuale, può disporre in via temporanea la gestione diretta di un impianto sportivo comunale, per far fronte a situazioni connesse allo svolgimento di lavori di ristrutturazione, senza che ciò comporti una violazione della competenza del Consiglio comunale in materia di organizzazione dei pubblici servizi.