Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6068 del 9 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:6068PEN

Massima

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Il dolo, quale elemento soggettivo del reato di detenzione illegale di arma, non può essere automaticamente desunto dalla semplice mancata denuncia di una parte di arma regolarmente detenuta, quando l'imputato abbia spontaneamente consegnato alle autorità tutte le armi e parti di armi in suo possesso, nella convinzione della regolarità della detenzione, e non risultino elementi probatori che escludano la sua buona fede. In tali casi, la condotta deve essere ricondotta alla colpa e non al dolo, con conseguente esclusione della responsabilità penale. Peraltro, la riqualificazione giuridica del fatto operata d'ufficio dal giudice di merito, anche in appello, non lede il diritto di difesa dell'imputato, il quale conserva la possibilità di far valere le proprie ragioni nel successivo grado di giudizio. Quanto al reato di maltrattamenti in famiglia, la motivazione della sentenza di condanna può ritenersi adeguata laddove ricostruisca in modo analitico e puntuale, sulla base di plurime fonti di prova, la sussistenza di condotte reiterate e gravi di violenza fisica e morale, anche risalenti nel tempo, nei confronti della moglie e dei figli dell'imputato. Infine, la determinazione della pena, entro i limiti edittali e tenuto conto della gravità dei fatti accertati, non richiede una motivazione particolarmente approfondita, essendo sufficiente il richiamo agli elementi di fatto rilevanti ai fini della commisurazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/02/2016 della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 19 febbraio 2016, la Corte di…

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