Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle controversie relative a incidenti stradali, il giudice di pace, chiamato a pronunciarsi secondo equità ai sensi dell'art. 113 c.p.c., può effettuare una valutazione equitativa del danno subito dal danneggiato anche in presenza di incertezze probatorie circa la dinamica dell'incidente, purché tale valutazione sia sorretta da una motivazione adeguata che dia conto delle risultanze istruttorie acquisite, come il rapporto dei vigili intervenuti e le deposizioni testimoniali. In tali casi, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della correttezza formale della motivazione, senza poter entrare nel merito delle valutazioni di fatto compiute dal giudice di merito, in ossequio ai principi di autonomia e discrezionalità del giudice di pace nel decidere secondo equità ai sensi dell'art. 113 c.p.c.