Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 32144 del 17 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:32144PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416 c.p. sussiste quando vi sia la prova di un programma criminoso preordinato e stabile, non episodico, diretto alla commissione di una pluralità indistinta di reati, con ruoli e funzioni definiti tra i partecipi, anche se la realizzazione concreta dei singoli reati sia decisa di volta in volta. Il ruolo di capo e organizzatore del sodalizio criminoso può essere desunto dalle conversazioni intercettate, dalle quali emerga che l'imputato programmi i furti, impartisca disposizioni sui ruoli da svolgere, provveda alla divisione del denaro provento dei reati e adotti misure per rendere più sicura l'attività criminale. Tali elementi, adeguatamente motivati, integrano la prova del reato associativo e del ruolo direttivo dell'imputato, senza che sia necessaria la dimostrazione di una situazione di supremazia gerarchica nei confronti degli altri partecipi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. BRUSCO Carlo Giusep - rel. Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 598/2010 CORTE APPELLO di LECCE, del 25/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/07/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO GIUSEPPE BRUSCO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Salzano Francesco che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito, per l'imputato, l'avv. Massari Ladis…

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