Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5179 del 9 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:5179PEN

Massima

L'erronea indicazione della data di commissione del reato nell'atto di citazione a giudizio non determina la violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza, purché l'esercizio del diritto di difesa non sia stato precluso e non vi sia un mutamento del fatto tale da configurare un reato diverso. Il termine di prescrizione del reato può essere sospeso per effetto di legittimo impedimento dell'imputato, senza che ciò comporti un vizio di motivazione della sentenza che non abbia dichiarato la prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 15605/2015 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 27/11/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASA Filippo;
sentite le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) propone ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'articolo 625 bis codice procedura penale avverso la sentenza in data 27.11.2014 con la quale la 5 Sezione di questa Corte h…

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