Il concorso nel reato di detenzione comune di sostanza stupefacente e` riferito all'intero quantitativo e non a una sua quota ideale: il tutto e non la quota costituisce infatti uno dei termini di relazione per il calcolo della modicita`. L'altro termine di relazione per detto calcolo e` il medio-assuntore, non rilevando, se non sotto il profilo terapeutico, la diversa disponibilita` dell'assuntore verso la droga, pertanto la non punibilita` ex art. 80, secondo comma legge 22 dicembre 1975, n. 685, eccezionalmente introdotta dal legislatore per isolare e, in certo qual modo, tutelare le vittime del traffico, puo` essere ritenuta solo quando dal prodotto detenuto possano ricavarsi pochissime dosi di media intensita`, assumibili nell'arco di uno o qualche giorno. Qualora, infatti, nel calcolo della modicita`, si faccia riferimento alla quota e non all'intero, alla dose particolare e non a quella media o si dilati lo spazio temporale dell'assunzione, di fatto verrebbe reintrodotto il concetto di scorta della sostanza contro la ratio e il testo della norma che ha introdotto l'eccezione della non punibilita` alla chiara condizione che la sostanza detenuta sia di modica quantita` e non costituisca una scorta con gli oggettivi pericoli a quest`ultima connaturati.