Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2859 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:2859SENT

Massima

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La rimozione di impianti pubblicitari abusivamente installati su suolo pubblico, disposta ai sensi dell'art. 23, comma 13-quater, del Codice della Strada, costituisce una misura accessoria e consequenziale all'accertamento della violazione e all'irrogazione della relativa sanzione amministrativa pecuniaria, di competenza del giudice ordinario. Pertanto, l'atto di rimozione non è impugnabile davanti al giudice amministrativo, in quanto rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, competente ai sensi del combinato disposto degli artt. 22 e 23 della Legge n. 689/1981. Ciò anche quando l'installazione degli impianti pubblicitari richieda, oltre all'autorizzazione ex art. 23 del Codice della Strada, anche un provvedimento comunale di concessione dell'uso del suolo, purché tale provvedimento non sia stato concretamente adottato. La qualificazione giuridica dell'atto di rimozione come misura accessoria alla sanzione amministrativa pecuniaria, e non come esercizio di poteri pubblicistici dell'ente proprietario della strada, esclude la giurisdizione del giudice amministrativo, a prescindere dalla circostanza che l'Amministrazione comunale abbia o meno adottato altri provvedimenti in materia urbanistica ed edilizia.

Sentenza completa

N. 18246/2000
REG.RIC.

N. 02859/2013 REG.PROV.COLL.

N. 18246/2000 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 18246 del 2000, proposto dalla società MG Advertising (già STUDIO MG), in persona del suo legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)) ed elettivamente domiciliato presso lo studio del primo dei suindicati difensori in Roma, via A. Chinotto n. 1;

contro

Roma Capitale (già Comune di Roma), in persona del suo legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), dell’Avvocatura comunale, presso la cui sede è elettivamente domiciliato in Roma, Via del Tempio di Giove, n. 21;

per l'annullamento

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