Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10146 del 11 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:10146PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare il bilanciamento tra circostanze attenuanti e aggravanti, anche in presenza di recidiva aggravata, deve operare una ponderata valutazione al fine di irrogare una pena proporzionata al disvalore del singolo fatto di reato, in ossequio ai principi di uguaglianza e di proporzionalità della pena sanciti dagli artt. 3 e 27 della Costituzione. Il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulla recidiva, previsto dall'art. 69, comma 4, c.p., è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale, in quanto può condurre all'irrogazione di una pena manifestamente sproporzionata. Pertanto, il giudice di merito è tenuto a rivalutare il giudizio di comparazione delle circostanze, senza essere vincolato dal divieto di prevalenza delle attenuanti, al fine di determinare la pena in modo proporzionato al fatto concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

QUINTA SEZIONE PENALE

Composta da:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Relatore

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
MA.AN. (CUI: Omissis) nato a A il (Omissis)
avverso la sentenza del 27/06/2023 della CORTE APPELLO di GENOVA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA TERESA BELMONTE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PAOLA
MASTROBERARDINO
che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
ritenuto in fatto
1. Con la sen…

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