Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51109 del 9 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:51109PEN

Massima

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Il delitto di truffa aggravata si configura quando l'agente, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, rappresenta falsamente alla vittima un pericolo immaginario proveniente da terzi, offrendosi di evitarglielo in cambio di denaro, inducendola così in errore. Tale condotta si distingue dal delitto di estorsione, in cui il male minacciato è certo e realizzabile ad opera del reo o di altri, ponendo la vittima nell'ineluttabile alternativa di subire il male o di far conseguire all'agente il preteso profitto. Pertanto, integra gli estremi della truffa aggravata e non dell'estorsione la condotta di chi prospetti un male possibile ed eventuale, non proveniente direttamente o indirettamente da chi lo prospetta, in modo che la persona offesa non sia coartata, ma si determini alla prestazione costituente l'ingiusto profitto dell'agente perché tratta in errore dall'esposizione di un pericolo inesistente. Inoltre, l'aggravante del mezzo fraudolento nel furto può essere integrata dall'attività di consegna delle chiavi avvenuta con modalità ingannatorie dirette sia alla sottrazione dell'autovettura che alla sua riconsegna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SABEONE G. - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1687/2012 CORTE APPELLO di BARI, del 12/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SABEONE GERARDO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di Appello di Bari, con sentenza del 12 ottobre 201…

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