La cancellazione di una società dal registro delle imprese non determina automaticamente il venir meno di ogni rapporto giuridico facente capo alla società estinta. In tali ipotesi, si realizza un fenomeno di successione a titolo particolare, in virtù del quale le obbligazioni e i diritti si trasferiscono ai soci, che ne rispondono nei limiti di quanto riscosso a seguito della liquidazione o illimitatamente, a seconda del regime di responsabilità previgente. Sul piano processuale, la cancellazione sostanzia un evento disciplinato dagli articoli 299 c.p.c. e seguenti, per cui, ove non sia dichiarata l'interruzione, la causa prosegue tra le parti originarie e il procuratore costituito per la società estinta continua a rappresentarla validamente, potendo ricevere la notifica dell'impugnazione della sentenza. La posizione della parte estinta è stabilizzata rispetto alle altre parti e al giudice nella fase attiva del rapporto processuale, nonché in quelle successive di quiescenza o eventuale riattivazione dovuta alla proposizione dell'impugnazione, salvo che i soci successori della società si costituiscano in giudizio o che il procuratore dichiari l'evento interruttivo.