Il piano urbanistico, in particolare quello relativo all'arenile, può legittimamente prevedere limitazioni all'apertura di nuovi esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, anche in deroga al principio di liberalizzazione, qualora ciò sia necessario per assicurare un corretto sviluppo del settore, garantendo l'interesse della collettività alla fruizione di un servizio adeguato e l'interesse dell'imprenditore al libero esercizio dell'attività, nonché per tutelare ragioni non altrimenti risolvibili di sostenibilità ambientale, sociale e di viabilità. Tali limitazioni, fondate su parametri oggettivi e indici di qualità del servizio, non possono essere basate sulla verifica di natura economica o sulla prova dell'esistenza di un bisogno economico o di una domanda di mercato. La diversità degli interessi pubblici tutelati dal piano urbanistico, in particolare quelli di tutela ambientale e di ordinato assetto del territorio, impedisce di attribuire in astratto prevalenza alle esigenze commerciali. Inoltre, la liberalizzazione non può operare sulle aree pubbliche demaniali, dove ogni attività deve essere autorizzata e regolata dalle disposizioni in materia di concessioni.