Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 30637 del 22 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:30637PEN

Massima

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Il divieto di appello per l'imputato contro le sentenze di proscioglimento, introdotto dalla legge n. 46 del 2006, è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale, con effetti retroattivi su tutti i rapporti non esauriti. Pertanto, l'appello proposto dall'imputato contro una sentenza di proscioglimento per prescrizione deve essere ricondotto alla sua qualificazione originaria e trasmesso al giudice di secondo grado competente per il relativo giudizio, in applicazione del principio di indiscussa valenza secondo cui le pronunce della Corte Costituzionale si applicano retroattivamente a tutti i rapporti non esauriti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PR. IT. , N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 21/10/2005 TRIBUNALE di S. M. CAPUA VETERE - SEZ. DIST. di AVERSA;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI PAOLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per la trasmissione degli atti alla Corte d'Appello di Napoli, previa qualificazione del ric…

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