Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7020 del 23 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:7020PEN

Massima

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Il reato di corruzione, nelle sue varie ipotesi, integra un reato a forma libera, plurisoggettivo, a concorso necessario, fondato sul pactum sceleris tra privato e pubblico ufficiale (o incaricato di pubblico servizio). Ai fini dell'accertamento del reato di corruzione propria, anche nell'ipotesi in cui risulti provata la dazione di denaro o di altra utilità in favore del pubblico ufficiale, è necessario dimostrare che il compimento dell'atto contrario ai doveri di ufficio sia stato la causa della prestazione dell'utilità e della sua accettazione da parte del pubblico ufficiale, non essendo sufficiente a tal fine la mera circostanza dell'avvenuta dazione. Costituisce atto contrario ai doveri d'ufficio non soltanto quello illecito o illegittimo, ma anche quello che, pur formalmente regolare, prescinde dall'osservanza di doveri istituzionali espressi in norme di qualsiasi livello, ivi compresi quelli di correttezza ed imparzialità. Ai fini della distinzione tra la fattispecie di cui all'art. 318 c.p. (corruzione per l'esercizio della funzione) e quella di cui all'art. 319 c.p. (corruzione propria), il criterio discretivo risiede nel grado di determinatezza degli atti presi in considerazione nel pactum: nell'art. 318 c.p. il patto riguarda atti aventi ad oggetto futuri favori, mentre nell'art. 319 c.p. l'accordo riguarda futuri atti contrari ai doveri di ufficio, individuati anche solo nel genere. Pertanto, la prova della dazione indebita di una utilità in favore del pubblico ufficiale, pur costituendo un indizio logico, non è di per sé sufficiente a dimostrare la finalizzazione della stessa al comportamento antidoveroso del pubblico ufficiale, essendo necessario valutare tale elemento unitamente alle altre circostanze di fatto acquisite al processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 23/03/2020 del Tribunale del riesame di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere VIGNA ((omissis));
sentite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale BIRRITTERI Luigi, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' dei ricorso;
udito l'avvocato (OMISSIS) in difesa di (OMISSIS), anche in sostituzione dell&#x…

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