Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26091 del 7 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:26091PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La partecipazione all'associazione di tipo mafioso richiede la prova di un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. A tal fine, la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza non può essere condotta in modo frazionato e atomistico dei singoli dati acquisiti, ma deve seguire un esame globale ed unitario che ne chiarisca l'effettiva portata dimostrativa del fatto e la congruenza rispetto al tema di indagine. Ove la prova della partecipazione si fondi su dichiarazioni accusatorie rese da un chiamato in correità, è necessario che tali dichiarazioni siano sottoposte a un positivo scrutinio circa la credibilità soggettiva del dichiarante e l'attendibilità oggettiva delle sue dichiarazioni, e che le stesse risultino corroborate da riscontri estrinseci individualizzanti, tali da attribuire capacità dimostrativa e persuasività probatoria in ordine all'attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario di esse. Pertanto, la mancanza di adeguati riscontri estrinseci alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, unita all'assenza di elementi che dimostrino la consapevolezza dell'indagato di agire nell'interesse del sodalizio mafioso, impedisce di ritenere integrati i gravi indizi di colpevolezza in ordine alla partecipazione all'associazione di tipo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CATANZARO;
nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro in data 1/06/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RENOLDI Carlo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. VIOLA Alfredo Pompeo, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.