L`art. 234 del d.lg. 28 luglio 1989 n. 271 ha espressamente abrogato gli artt.  77 e 80 della legge 24 novembre 1981 n. 689, avendo il c.p.p. 1988 dettato una nuova disciplina dell`istituto dell`applicazione della pena su richiesta delle parti, che assorbe interamente quella dell`applicazione delle sanzioni sostitutive a richiesta dell`imputato regolata dagli indicati articoli abrogati, i quali, comunque, avrebbero tacitamente perso la loro efficacia.  In assenza di un`autonoma regolamentazione delle sanzioni sostitutive nel nuovo codice di rito, che dedica alle stesse solo alcune norme, per cosi` dire, accessorie, (artt. 661, 686/a/4, 689/1/e), si deve far riferimento agli artt.  53 e seguenti della legge n. 689/1981 quanto all`individuazione delle sanzioni sostitutive da applicare, alla durata, alle condizioni soggettive, alle esclusioni oggettive.  Ne deriva che le sanzioni sostitutive, anche se su richiesta delle part, possono essere applicate quando si tratti di reati di competenza pretorile (art. 54), quando non ricorrono motivi di esclusione (art.  60), quando non ostino condizioni soggettive (art. 59), ecc.  (Nella fattispecie la Corte ha ritenuto legittimamente applicata in sede di procedimento speciale ex art. 444 Nuovo C.p.p. una sanzione sostitutiva di una pena detentiva congiunta a pena pecuniaria).