Il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.) si differenzia dal reato di truffa aggravata (art. 640 c.p.) in quanto non richiede l'elemento dell'induzione in errore dell'ente erogatore, essendo sufficiente l'autocertificazione dei requisiti da parte del beneficiario. Tuttavia, perché si configuri il reato di cui all'art. 640-bis c.p., è necessario che l'importo complessivamente percepito superi la soglia di punibilità prevista dalla norma, non rilevando il frazionamento in più condotte percettive di importi inferiori a tale soglia, che integrerebbero al più un illecito amministrativo. Pertanto, la mera confusione organizzativa e operativa presso l'ente erogatore, che abbia consentito l'indebita percezione di contributi, non è sufficiente a configurare il reato di truffa aggravata, in assenza di un meccanismo fraudolento idoneo a indurre in errore l'amministrazione, potendo al più integrare un illecito amministrativo per indebita percezione di erogazioni pubbliche, ove l'importo complessivamente percepito superi la soglia di punibilità.