Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23719 del 16 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:23719PEN

Massima

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Il giudizio di bilanciamento tra circostanze attenuanti generiche e recidiva reiterata, ai fini della determinazione della pena, deve essere effettuato nel rispetto dei criteri di cui all'art. 69 c.p., comma 4, che impongono di ritenere prevalenti le circostanze aggravanti, salvo che le circostanze attenuanti, per il loro numero o per il loro rilievo, siano da considerare prevalenti. Pertanto, il ricorso che deduca un erroneo bilanciamento tra tali circostanze, determinando una pena inferiore al minimo edittale, è inammissibile ai sensi dell'art. 448 c.p.p., comma 2-bis, in quanto concerne profili commisurativi della pena e non la sua illegalità intesa come sanzione non prevista dall'ordinamento o eccedente i limiti legali. L'opinabilità della questione comporta comunque il rigetto del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antoni - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI VENEZIA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/09/2020 dei TRIBUNALE di VENEZIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO SETTEMBRE;
Lette le conclusioni del Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
Lette le conclusioni del difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS…

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