Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38587 del 19 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:38587PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta impropria di cui all'art. 223, comma 2, n. 2, della legge fallimentare si configura quando l'amministratore di una società, attraverso operazioni dolose, abbia cagionato o aggravato il dissesto economico-finanziario della società, determinandone il fallimento. La nozione di "operazioni dolose" non si esaurisce nel mero inadempimento di obblighi tributari o previdenziali, ma richiede condotte caratterizzate da abusi di gestione, infedeltà ai doveri imposti dalla legge all'organo amministrativo, o atti intrinsecamente pericolosi per la salute economico-finanziaria della società. Tali condotte devono essere valutate in relazione ai peculiari doveri statutari, alla tipologia dell'organismo societario e alla situazione economico-patrimoniale in cui si compiono. L'elemento soggettivo del reato non richiede la rappresentazione e volontà del fallimento come evento finale, essendo sufficiente la consapevolezza e volontà della natura dolosa delle operazioni poste in essere, le quali siano astrattamente idonee a cagionare o aggravare il dissesto, anche a titolo di dolo eventuale. Il nesso causale tra le operazioni dolose e il fallimento è pertanto configurabile anche quando il dissesto non sia l'obiettivo diretto dell'agente, ma una conseguenza prevedibile e accettata della sua condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 16/01/2013 dalla Corte di appello di Milano;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. MICHELI Paolo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito per il ricorrente l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'…

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