Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1971 del 16 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:1971PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di archiviazione non può essere proposto personalmente dalla persona offesa, ma deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore munito di apposito mandato defensionale, pur se non integrato da procura speciale. Tale principio è volto a garantire il rispetto del contraddittorio e i limiti del sindacato di legittimità della Corte di Cassazione, in quanto il provvedimento di archiviazione è sindacabile solo sotto il profilo dell'omesso contraddittorio e non nel merito. La declaratoria di inammissibilità del ricorso proposto personalmente dalla persona offesa comporta la condanna della stessa al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in applicazione dei principi affermati dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 186 del 2000, al fine di scoraggiare l'utilizzo improprio dello strumento del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS) parte offesa;

nel procedimento c/:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 20045/2013 GIP TRIBUNALE di TORINO, del 10/09/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MACCHIA ALBERTO;

lette le conclusioni del PG Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

(OMISSIS), quale persona offesa, propone ricorso per cassazione avverso il decreto di archiviazi…

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