Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, nell'esaminare il ricorso proposto da Oscar Guidi e Maria Angiolina Ronco contro il diniego di rilascio dell'autorizzazione per l'installazione di una barriera mobile (sbarra) all'inizio di una stradina di loro proprietà, ha affermato il seguente principio di diritto: La destinazione urbanistica impressa ad un'area, quale "Zona destinata alla mobilità stradale", è legittimamente opponibile ai proprietari privati che intendano limitarne l'uso pubblico, anche in assenza di un formale procedimento espropriativo, in quanto tale disciplina si è ormai consolidata e risulta legittimamente applicabile. L'amministrazione comunale può pertanto negare l'autorizzazione per l'installazione di una barriera mobile finalizzata a impedire l'accesso indiscriminato di terzi, al fine di salvaguardare la destinazione pubblica dell'area, anche qualora questa risulti formalmente di proprietà privata. Il diniego non può essere censurato per mancata confutazione delle argomentazioni dei ricorrenti, quando queste non apportino elementi utili a una diversa determinazione, trattandosi di questioni già ampiamente dibattute in precedenza senza trovare una soluzione condivisa.