Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36346 del 1 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:36346PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del sindacato sui provvedimenti in materia di prevenzione, è limitato al controllo della violazione di legge, senza poter estendere il proprio scrutinio al merito della valutazione degli elementi posti a fondamento della decisione, salvo il caso di totale assenza di motivazione. Pertanto, le censure riguardanti la ricostruzione alternativa degli elementi di fatto considerati dai giudici di merito, nonché la critica alla valutazione del compendio istruttorio, sono inammissibili in sede di legittimità, in quanto si risolvono in richieste di riesame del merito precluse al giudice di legittimità. Il giudice di legittimità, in tali ambiti, può solo verificare la logicità e la coerenza della motivazione, senza poter sostituire la propria valutazione a quella effettuata dai giudici di merito sulla base degli elementi probatori acquisiti. Pertanto, il sindacato di legittimità sui provvedimenti in materia di prevenzione è limitato all'accertamento della violazione di legge, non estendendosi al controllo del percorso giustificativo della decisione, salvo il caso di totale assenza di motivazione, che comunque integra violazione di legge. Inoltre, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle Ammende può essere disposta anche in assenza di manifesta infondatezza del ricorso, qualora non sia possibile escludere la sussistenza della colpa nella proposizione dell'impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 10/2015 CORTE APPELLO di TORINO, del 9 luglio 2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MANCUSO LUIGI FABRIZIO;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. IZZO Gioacchino, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso con le ulteriori statuizioni di legge.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 5 novembre 201…

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