La sentenza della Corte Suprema di Cassazione afferma il principio per cui la sentenza del giudice di pace che pronuncia condanna a pena pecuniaria e al risarcimento dei danni in favore della parte civile è impugnabile con l'appello, anche se la condanna al risarcimento dei danni non è stata specificamente oggetto di gravame, in applicazione dell'effetto estensivo dell'impugnazione sancito dall'articolo 574, comma 4, del codice di procedura penale. La Corte ha inoltre ritenuto inammissibili i motivi di ricorso proposti dai condannati, in quanto manifestamente infondati, in quanto non sussiste la dedotta incompatibilità del giudice ai sensi dell'articolo 34 c.p.p. né la contraddittorietà della decisione in ordine al capo della condanna al risarcimento dei danni, mentre le censure relative alla valutazione delle risultanze testimoniali attengono al merito della vicenda, improponibili in sede di legittimità. La Corte ha pertanto dichiarato inammissibile il ricorso, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.