Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11504 del 16 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11504PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto nei confronti di soggetti indagati per il delitto di trasferimento fraudolento di valori o per il reato di associazione di tipo mafioso, qualora sussistano elementi che facciano ritenere la disponibilità fittizia dei beni in capo a terzi interposti, anche in assenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato principale. Tuttavia, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla effettiva disponibilità dei beni da parte del soggetto indiziato del reato associativo, alla carenza di giustificazione della provenienza dei beni stessi ai sensi della normativa antimafia, nonché in relazione a eventuali provvedimenti di dissequestro emessi nei confronti di altri soggetti coinvolti. In mancanza di una motivazione esaustiva su tali aspetti decisivi, il provvedimento di sequestro è nullo per violazione dell'obbligo di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

NA. Vi. , nato a (OMESSO);

AVVERSO la ordinanza del Tribunale di Napoli 23 ottobre 2008;

Esaminati gli atti;

Uditi in Camera di consiglio:

il Consigliere Relatore, Dott. ((omissis));

il Pubblico Ministero, in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per l'annullamento, con rinvio, della impugnata ordinanza;

i difensori…

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