La pubblica amministrazione ha l'obbligo di concludere il procedimento amministrativo avviato su istanza di parte mediante l'adozione di un provvedimento espresso entro il termine previsto dalla legge, anche laddove il procedimento sia particolarmente complesso. In mancanza di un termine espresso, si applica il termine residuale di trenta giorni di cui all'art. 2 della L. 241/1990. Qualora l'amministrazione rimanga inerte, il giudice amministrativo, su richiesta del ricorrente, può dichiarare l'obbligo dell'amministrazione di provvedere e nominare un commissario ad acta per l'adozione del provvedimento in via sostitutiva, al fine di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale. L'adozione di un mero atto istruttorio o endoprocedimentale non è sufficiente a interrompere l'inerzia amministrativa e a soddisfare l'interesse del ricorrente alla definizione del procedimento. Inoltre, la fissazione di una tariffa provvisoria non esime l'amministrazione dall'obbligo di determinare la tariffa definitiva su istanza del gestore dell'impianto, al fine di garantire l'equilibrio economico dell'impresa.