Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50135 del 25 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50135PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca ex art. 12-sexies della L. n. 356 del 1992 può essere legittimamente disposto anche in relazione a beni acquisiti in epoca precedente rispetto alla commissione del reato, purché vi sia una ragionevole vicinanza temporale tra l'acquisto e la condotta delittuosa, in quanto la finalità dissuasiva della confisca allargata consente di ricomprendere nell'ablazione patrimoniale anche beni che, pur non derivando direttamente dal reato specifico contestato, siano comunque riconducibili all'attività illecita del soggetto. Ai fini dell'applicazione della misura cautelare reale, il giudice è tenuto a verificare la sussistenza di un rapporto di sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità del soggetto e i redditi dichiarati, nonché l'incapacità di quest'ultimo di giustificare la provenienza lecita dei beni, anche attraverso la considerazione di eventuali entrate non dichiarate al fisco, purché ne sia fornita una dimostrazione concreta ed affidabile. La presunzione di accumulazione illecita, assistita dalla contestazione dell'aggravante mafiosa, non richiede un nesso di pertinenzialità tra i beni e il reato specifico, essendo sufficiente che gli stessi siano riconducibili all'attività delittuosa del soggetto. Il giudice, nel valutare le giustificazioni addotte dalla difesa, è tenuto a fornire adeguata e puntuale motivazione in ordine alla loro idoneità a superare la presunzione di illecita provenienza, senza poter essere sostituito nella sua valutazione discrezionale da quella del giudice di legittimità, il cui sindacato è limitato al controllo di compatibilità tra la fattispecie concreta e quella astratta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/04/2016 del Tribunale del riesame di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FODARONI Giuseppina, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Napoli ha rigettato l'istanza di rie…

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