Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20517 del 19 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:20517PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti può essere desunta dalla continuità dei contatti tra i sodali, dalla loro cointeressenza economica nella gestione e nello smercio della droga, dalla disponibilità mostrata nell'interesse comune e dalla messa a disposizione di mezzi strumentali, anche se il ruolo del singolo partecipante sia di subordinazione rispetto alle direttive degli altri associati. Tali elementi probatori, debitamente valorizzati nella motivazione, sono idonei a fondare la responsabilità per il reato associativo, anche in presenza di un precedente giudicato che aveva escluso la partecipazione associativa in un periodo antecedente, ove le successive indagini abbiano consentito di accertare il concreto ruolo svolto dall'imputato in un diverso arco temporale. L'eventuale genericità delle doglianze difensive, che omettano di indicare puntualmente i dati identificativi e il contenuto delle intercettazioni ritenute decisive per escludere la partecipazione associativa, non consente alla Corte di valutarne l'effettiva incidenza probatoria, rendendo il relativo motivo di ricorso inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovann - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierlui - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. BASSI A. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 352/2005 CORTE APPELLO di CATANIA, del 22/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PATERNO' RADDUSA Benedetto;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI Maria G., che ha concluso per l'annullamento con rinvio in punto alla determinazione della pena; Rigetto nel resto.

RITENUTO IN FATTO

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