Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 7751 del 20 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:7751PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di una sentenza di condanna per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, non può procedere a una rinnovata valutazione degli elementi di prova, essendo tale attività riservata in via esclusiva al giudice di merito. Il controllo della Corte di Cassazione deve limitarsi a verificare, sulla base del testo del provvedimento impugnato, se la giustificazione della decisione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una "plausibile opinabilità di apprezzamento", senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, anche laddove quest'ultima risulti non condivisibile. Pertanto, la censura che si risolva in una mera critica della valutazione probatoria effettuata dal giudice di appello, senza denunciare vizi logici o manifesta illogicità della motivazione, è inammissibile in sede di legittimità, in quanto esorbitante dai limiti del sindacato di legittimità sulla motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Lionello - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - Consigliere

Dott. IACOPINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LICARI Carlo - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

FE. De. nata il (OMESSO) a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 29 giugno 2004 della Corte di Appello di Bari;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PICCIALLI Patrizia; udito il Procuratore generale nella persona del sostituto Dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Bari, riformando int…

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