Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4003 del 29 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:4003PEN

Massima

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Il concorso nel reato di rapina sussiste anche quando la condotta del concorrente non sia stata determinante ai fini della realizzazione del fatto, purché egli abbia consapevolmente e volontariamente contribuito alla sua esecuzione, anche in maniera secondaria o accessoria. L'elemento psicologico del reato di concorso in rapina è integrato dalla consapevolezza e volontarietà del contributo prestato, a prescindere dalla rappresentazione dell'evento finale, essendo sufficiente la coscienza e volontà di partecipare all'azione criminosa. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità della persona offesa, può legittimamente fondare il proprio convincimento anche sulle dichiarazioni rese dalla stessa nel corso del dibattimento, anche se emerse a seguito di contestazioni, purché siano complessivamente attendibili e coerenti. La richiesta di rinnovazione del dibattimento, se generica e priva di indicazione delle prove rilevanti, può essere legittimamente disattesa dal giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Lu. Ca. , n. (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Firenze in data 4.2.2008;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal consigliere Dott. FUMU Giacomo;

Udito il pubblico ministero rappresentato dal sostituto procuratore generale Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore…

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