Il reato di ingiuria, precedentemente previsto dall'art. 594 c.p., è stato successivamente abrogato dal D.Lgs. n. 7/2016. Di conseguenza, la sentenza di condanna per tale reato deve essere annullata senza rinvio, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. L'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna nella parte relativa a una fattispecie criminosa abrogata determina la preclusione a decidere in merito agli effetti civili, in considerazione del necessario collegamento tra condanna penale e statuizioni civili, della tassatività della deroga prevista dall'art. 578 c.p.p. e della diversa disciplina sancita dal D.Lgs. n. 8/2016, art. 9 per gli illeciti oggetto di depenalizzazione, non prevista per le ipotesi di abolitio criminis dal D.Lgs. n. 7/2016, né ad esso applicabile in via analogica. Pertanto, la parte civile è tenuta a far valere il proprio diritto al risarcimento del danno nella sede naturale, fermo restando l'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria civile.