Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31687 del 29 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31687PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata da finalità mafiose si configura quando, mediante minacce consistenti nell'utilizzo del nome di un noto appartenente a un'associazione di stampo mafioso, gli imputati costringono le vittime a consegnare loro una somma di denaro. Tale condotta, che sfrutta la forza intimidatrice derivante dai legami con la criminalità organizzata, integra gli elementi costitutivi del reato di estorsione aggravata dalla finalità di agevolare l'attività di associazioni mafiose, ai sensi dell'art. 629 c.p. e dell'art. 7 della Legge n. 203/1991. La sussistenza di tale aggravante non viene meno per il fatto che gli imputati, successivamente, abbiano provveduto a restituire la somma estorta, atteso che tale comportamento, pur potendo essere valutato ai fini dell'applicazione di circostanze attenuanti, non incide sulla configurabilità dell'aggravante mafiosa, la quale è determinata dalla modalità di realizzazione della condotta delittuosa. Inoltre, l'inutilizzabilità delle intercettazioni disposte in un diverso procedimento penale a carico di uno degli imputati non può essere eccepita in assenza della produzione della relativa documentazione, essendo onere della parte interessata allegare e provare il fatto dal quale deriverebbe l'inutilizzabilità. Infine, il sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza si limita al riscontro dell'esistenza di una motivazione logica e coerente, senza possibilità di una diversa valutazione delle emergenze processuali, trattandosi di valutazioni di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio Felice - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Ci. Or., nato a (OMESSO);

2) Le. Do., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 12 dicembre 2006 dalla Corte d'appello di Catanzaro;

letti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. Giorgio Fidelbo;

sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'Ambrosio Vito, che ha chiesto il rigetto dei r…

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