Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20509 del 13 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:20509PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni, mediante l'attestazione di fatti non veritieri in un certificato medico, integra il reato di cui agli artt. 110 e 480 c.p. La prova della falsità del documento può essere fornita in modo diverso dalla perizia grafica, essendo sufficiente il libero convincimento del giudice desunto da altri elementi probatori, quali il contenuto di conversazioni registrate e le dichiarazioni di testimoni. Tuttavia, ove sia nel frattempo maturato il termine di prescrizione del reato, l'obbligo di dichiarazione immediata di tale causa di non punibilità determina l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna, anche quando siano state proposte plurime doglianze e risultino non inammissibili anche soltanto quelle inerenti al trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/11/2017 della Corte di appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Barbara Calaselice;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FAT…

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