Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18099 del 24 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18099PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della credibilità e attendibilità delle fonti di prova, ivi comprese le dichiarazioni della persona offesa, è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui giudizio è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti affetto da manifeste contraddizioni o illogicità. Il giudice di merito ha il potere-dovere di operare una valutazione complessiva e comparativa delle diverse fonti di prova, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella effettuata in sede di merito, purché la motivazione risulti congrua e logicamente coerente. La mancata assunzione di una prova testimoniale può essere censurata in sede di legittimità solo quando tale prova risulti determinante per un esito diverso del processo, a fronte di un quadro probatorio già robusto e congruamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 9/12/2015 della Corte di appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Barbara Calaselice;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Mazzotta Gabriele, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del rico…

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