Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11877 del 13 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:11877PEN

Massima

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Il delitto di minaccia grave è un reato di pericolo che non richiede la concreta intimidazione della persona offesa, essendo sufficiente la comprovata idoneità della condotta a suscitare timore nell'animo della vittima. La gravità della minaccia deve essere valutata oggettivamente, a prescindere dalle conseguenze sulla vita quotidiana della persona offesa. La pluralità di episodi minacciosi, anche se non tutti provati in modo certo, legittima l'applicazione della continuazione. Tuttavia, l'aumento di pena per la recidiva, pur essendo facoltativo, deve essere adeguatamente motivato dal giudice con riferimento alla maggiore colpevolezza e pericolosità del reo, nonché nel rispetto dei limiti normativamente previsti. Il provvedimento che assegna una provvisionale alla parte civile in sede penale non è autonomamente impugnabile in Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI P. - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 14/12/2011 della Corte di appello di Milano;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Paolo Oldi;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Mura Antonio, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente al trattamento sanzionatorio e inammissibilita' nel resto;

udito per l'imputato …

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