Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51118 del 9 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:51118PEN

Massima

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Il reato di false generalità si configura quando l'imputato, nel corso di un controllo di polizia, fornisce deliberatamente false informazioni sulla propria identità, anche se successivamente rivela le proprie generalità esatte, in quanto il ravvedimento tardivo e necessitato non esclude l'elemento soggettivo del dolo. Il giudice di appello può legittimamente confermare la decisione di primo grado, motivando per relationem, quando le doglianze difensive ripropongono senza elementi di novità le medesime questioni già adeguatamente esaminate e risolte dal primo giudice, senza nemmeno tener conto delle argomentazioni espresse dalla Corte territoriale per ritenere le censure destituite di fondamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. POSITANO G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 955/2010 CORTE APPELLO di MESSINA, del 04/10/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GABRIELE POSITANO;

Il Procuratore generale della Corte di Cassazione, dr ((omissis)), conclude chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il difensore di (OMISSIS) propone ricorso per cassazione contro la sentenza emess…

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