Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 358 del 2023

ECLI:IT:TARCT:2023:358SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, in presenza di adempimenti spontanei da parte dell'amministrazione resistente successivi alla proposizione del ricorso, dichiara cessata la materia del contendere, compensando le spese di giudizio tra le parti. Il principio di diritto affermato è che, quando l'amministrazione ottemperante abbia posto in essere i necessari adempimenti prima della decisione, pur in assenza di una previa specifica delle somme dovute e conferma dei dati bancari, il giudice può dichiarare cessata la materia del contendere, compensando le spese di giudizio, al fine di evitare ulteriori aggravi procedurali e favorire la composizione della controversia. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, valorizzando l'adempimento spontaneo dell'amministrazione, pur in assenza di una previa interlocuzione con il ricorrente, quando ciò non abbia pregiudicato la possibilità di ottenere la prestazione dovuta. La compensazione delle spese, inoltre, trova giustificazione nell'assenza di una contestazione da parte del ricorrente in ordine agli adempimenti posti in essere dall'amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/02/2023

N. 00358/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00313/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 313 del 2022, proposto da Servizi reali a professionisti Ancillaria s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Viagrande, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'ottemperanza

alla sentenza della Corte d’appello di Catania del 30 gennaio 2020, n. 260.

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