Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8240 del 29 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:8240PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso, in ragione del vincolo associativo che esprime una forza di intimidazione e condizioni di assoggettamento e di omertà, giustifica la presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, in quanto tale misura è ritenuta l'unico strumento idoneo a recidere i rapporti dell'indiziato con l'ambiente delinquenziale di appartenenza e a neutralizzarne la pericolosità. Tale presunzione, che trova fondamento in dati di esperienza generalizzati, non può essere superata dalla mera dimostrazione che il contributo del concorrente esterno all'associazione mafiosa possa talvolta essere superiore a quello del mero partecipe, atteso che la differenza tra le due figure risiede nell'elemento che rende costituzionalmente compatibile la presunzione assoluta, ovvero lo stabile inserimento in una organizzazione criminale con caratteristiche di spiccata pericolosità, assente nel caso del concorrente esterno. Pertanto, la valutazione della pericolosità del concorrente esterno non può essere equiparata a quella del partecipe, giustificando così la diversità di trattamento prevista dalla normativa. La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il partecipe dell'associazione mafiosa può essere superata solo quando sia dimostrato che l'associato ha stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa, con la conseguenza che al giudice di merito incombe l'esclusivo onere di dare atto dell'inesistenza di elementi idonei a vincere tale presunzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1178/2015 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 15/10/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROCCHI Giacomo;
sentite le conclusioni del PG Dott. DI LEO Giovanni che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS) in sost. avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Torino rigettava l'appello proposto ai sensi dell…

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