Il provvedimento amministrativo che inibisce l'esercizio di un'attività economica in ragione del superamento dei limiti acustici previsti dalla normativa vigente è legittimo, purché l'amministrazione competente abbia previamente comunicato l'avvio del procedimento all'interessato e acquisito il parere tecnico dell'autorità ambientale, nel rispetto del contraddittorio procedimentale. Tuttavia, qualora l'attività sia stata successivamente sospesa per effetto di un provvedimento cautelare, e l'interessato abbia spontaneamente rinunciato all'utilizzo dei locali in cui esercitava tale attività, il ricorso giurisdizionale avverso il provvedimento inibitorio diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, non potendosi più conseguire alcun risultato utile dall'eventuale annullamento degli atti impugnati. In tali casi, la richiesta di risarcimento del danno è altresì infondata, in quanto il tempestivo intervento del giudice amministrativo e l'esecuzione del disposto cautelare hanno impedito l'effettiva cessazione dell'attività economica.