Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39031 del 20 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39031PEN

Massima

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La partecipazione a un'associazione di tipo mafioso può essere desunta anche da elementi indiziari, quali precedenti condanne, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e risultanze di intercettazioni, senza che sia necessaria la prova diretta della concreta operatività dell'associazione nel periodo contestato, essendo sufficiente la dimostrazione della stabilità e continuità del vincolo associativo. Inoltre, la responsabilità per il reato associativo non è esclusa dal fatto che il gruppo criminale si sia di fatto sciolto a seguito della collaborazione con la giustizia del capo dell'organizzazione, atteso che il reato associativo si consuma con la stessa adesione all'associazione, a prescindere dalla sua effettiva operatività. Infine, la mera partecipazione a un singolo episodio delittuoso, come un'estorsione, può essere rilevante ai fini della prova della partecipazione all'associazione mafiosa, senza che sia necessaria la dimostrazione di un contributo continuativo e sistematico all'attività dell'organizzazione criminale. La valutazione delle circostanze attenuanti generiche, invece, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 780/2007 del 25/10/2012 della CORTE DI APPELLO DI CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI STEFANO PIERLUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VOLPE GIUSEPPE, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte di Appello di Catania con sen…

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