Il riconoscimento di una sentenza penale straniera ai fini della recidiva ex art. 12 c.p. n. 1 è legittimo anche in assenza di una motivazione analitica, purché siano stati rispettati i diritti di difesa dell'imputato previsti dall'art. 733 c.p.p. e risulti che il processo si sia svolto nel contraddittorio tra le parti, con la presenza dell'imputato e del suo difensore, e che l'imputato abbia rinunciato all'assunzione di ulteriori prove e all'impugnazione della decisione. L'utilizzo delle prove acquisite nella fase preliminare non contrasta con l'art. 111 Cost., comma 5, laddove vi sia il consenso dell'imputato, come risultante dalla sentenza. La motivazione sintetica resa prima della lettura del dispositivo è pertanto legittima e non contrastante con l'ordinamento italiano, non essendo necessaria una motivazione analitica ai fini del riconoscimento della sentenza straniera ai sensi dell'art. 12 c.p. n. 1.