Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40806 del 7 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:40806PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato di legittimità sulla motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la conformità ai canoni legali dell'apprezzamento dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza poter riesaminare nel merito gli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata. Pertanto, il rigetto di un appello avverso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, fondata sull'adeguata fronteggiabilità in regime detentivo della patologia denunciata dall'indagato, è legittimo ove la motivazione del provvedimento impugnato risulti coerente e immune da errori di diritto, senza che il giudice di legittimità possa sindacare la valutazione di merito effettuata dal giudice di merito sulla base degli elementi probatori acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SANTACROCE Giorgio - Consigliere

Dott. URBAN Giancarlo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. SA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 12/04/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. URBAN GIANCARLO;

sentite le conclusioni conformi del P.G. Dott. ((omissis)).

OSSERVA

Con ordinanza del 12 aprile 2007 il Tribunale del Riesame di Catania rigettava l'appello proposto nell'interesse di RA. Sa., indagato per partecipazione ad associ…

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