Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29169 del 23 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:29169PEN

Massima

Il giudice, nell'applicare la pena su richiesta concordata ai sensi dell'art. 444 c.p.p., non può rilevare errori nella qualificazione giuridica dei reati operata dalle parti, né procedere a una diversa determinazione della pena, quando la stessa risulti conforme alla previsione edittale e alle circostanze attenuanti concesse, anche se il reato più grave risulti diverso da quello inizialmente ipotizzato. La valutazione della gravità del reato e della congruità della pena è rimessa alla discrezionalità delle parti, salvo che non risulti manifestamente illogica o irragionevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - rel. Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. VE. AL. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 349/2009 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di LANCIANO, del 16/09/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIO ROTELLA;

lette le conclusioni del PG.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - De. Ve. Al. propone ricorso per violazione di legge contro sentenza del Tribunale di Lanciano che, con generiche equivalenti, gli ha applicato su richiesta concordat…

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