Consiglio di Stato sentenza n. 3519 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:3519SENT

Massima

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L'interdittiva antimafia adottata dalla Prefettura nei confronti di un'impresa individuale può essere legittimamente annullata dal giudice amministrativo qualora risulti che gli elementi posti a suo fondamento non siano sufficienti a giustificare la misura, in quanto non idonei a dimostrare in modo certo e univoco l'esistenza di collegamenti dell'impresa con la criminalità organizzata. Il giudice, nel valutare la legittimità dell'interdittiva, deve effettuare un attento esame delle risultanze istruttorie, senza essere vincolato dalla mera presenza di indizi o sospetti, ma verificando la concreta idoneità degli elementi acquisiti a supportare l'adozione della misura interdittiva. Ove ritenga che tali elementi non siano sufficienti, il giudice può annullare l'interdittiva, senza che ciò comporti un'indebita ingerenza nell'esercizio del potere discrezionale della pubblica amministrazione, trattandosi di un sindacato di legittimità volto a verificare la corrispondenza tra i presupposti di fatto posti a base del provvedimento e la normativa applicabile. Il giudice, inoltre, non è tenuto a esaminare puntualmente tutte le argomentazioni e le risultanze istruttorie dedotte dalle parti, essendo sufficiente che la motivazione della decisione risulti adeguata e coerente rispetto agli elementi rilevanti ai fini della pronuncia.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/08/2016

N. 03519/2016REG.PROV.COLL.

N. 00215/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 215 del 2016, proposto dalla signora -OMISSIS-, nella qualità di titolare dell’omonima impresa individuale, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)) (C.F. NTLLDA73B08I438J), domiciliato ex art. 25 del c.p.a. presso la Segreteria della Terza Sezione del Consiglio di Stato in Roma, piazza Capo di Ferro, n. 13;

contro

Il Ministero dell'Interno e l’U.T.G. - Prefettura di Caserta, in persona del legali rappresentanti p.t., rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliati in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;
l’U.T.G. - Prefe…

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