Il rilascio di un provvedimento da parte della pubblica amministrazione che risolve la pretesa del ricorrente determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio amministrativo. Ciò in quanto, una volta soddisfatta la richiesta del ricorrente, viene meno l'interesse ad agire e, conseguentemente, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione del processo per cessazione della materia del contendere, ai sensi dell'art. 34, comma 5, del d.lgs. n. 104/2010. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui l'amministrazione emetta un provvedimento che riconosce la congruità dell'importo dell'oblazione dovuta per il rilascio di una concessione in sanatoria, ponendo così fine alla controversia insorta in merito alla determinazione di tale importo. In tali ipotesi, il giudice amministrativo, accertata la piena soddisfazione della pretesa del ricorrente, è tenuto a dichiarare la cessazione della materia del contendere, compensando le spese di giudizio in considerazione della particolare natura della vicenda. La declaratoria di cessazione della materia del contendere, infatti, non implica alcun accertamento nel merito della legittimità del provvedimento impugnato, ma si fonda esclusivamente sulla sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente a proseguire il giudizio.