Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32264 del 26 agosto 2021

ECLI:IT:CASS:2021:32264PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Per il riconoscimento della continuazione tra il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso e i reati-fine, è necessario che questi ultimi siano stati programmati, anche se solo nelle loro linee essenziali, sin dal momento della costituzione del sodalizio criminoso o, comunque, al momento dell'ingresso del reo nella compagine associativa. Non è sufficiente la mera constatazione che i reati-fine rientrassero nell'ambito delle attività del gruppo criminale e fossero finalizzati al suo rafforzamento, essendo invece necessario che essi fossero già prevedibili e deliberati, almeno in linea generale, quando il soggetto si è determinato ad aderire all'associazione. Pertanto, la continuazione non può essere riconosciuta qualora i reati-fine, pur rientrando nell'orbita delle attività del sodalizio, siano risultati legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali, o comunque non programmabili ab origine. Il giudice, anche in sede esecutiva, deve quindi compiere un'approfondita verifica della sussistenza di concreti indicatori, quali l'omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, nonché l'accertamento che, al momento della commissione del primo reato, i successivi fossero stati pianificati almeno nelle loro linee essenziali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/11/2020 della CORTE ASSISE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SIANI VINCENZO;
lette le conclusioni del PG Dr. Manuali Valentina, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, emessa il 13 novembre 2020, la Corte di assise di appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato la domanda avanzata nell'interesse di (OMISSIS) di …

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