Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12235 del 4 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:12235PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere di cui all'art. 416 c.p. è autonomo e distinto dai reati-fine che l'associazione mira a commettere, sicché la responsabilità per il reato associativo può sussistere anche in assenza di una condanna per i singoli reati-fine, purché sia provato il contributo causale del partecipe all'attività del sodalizio criminoso. L'elemento oggettivo del reato associativo consiste nella stabile organizzazione finalizzata alla commissione di una pluralità indeterminata di delitti, a prescindere dall'effettiva realizzazione dei reati-fine, mentre l'elemento soggettivo richiede la consapevolezza e la volontà di aderire a tale struttura criminale. La partecipazione all'associazione può essere provata anche attraverso elementi diversi dalla dimostrazione della commissione dei reati-fine, come il ruolo svolto dal partecipe nell'organizzazione e nel funzionamento del sodalizio, la sua consapevolezza degli scopi illeciti perseguiti e il suo contributo, anche indiretto, al raggiungimento di tali finalità. Pertanto, l'assoluzione dell'imputato dai reati-fine non esclude necessariamente la sua responsabilità per il reato associativo, qualora siano comunque emersi elementi probatori idonei a dimostrare il suo effettivo coinvolgimento nell'associazione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ACETO Aldo - Presidente

Dott. REYNAUD Gianni F. - rel. Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro Maria - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da
1) - (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) - (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3) - (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
4) - (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/12/2020 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Gianni Filippo Reynaud;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Di Nardo Marilia, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibi…

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