Il possesso e il porto fuori dalla propria abitazione di un coltello a serramanico di dimensioni rilevanti, anche in assenza di finalità offensive specifiche, integra il reato di cui all'art. 4, comma 2, della legge n. 110 del 1975, non essendo sufficiente, ai fini della concessione della circostanza attenuante di lieve entità prevista dal comma 3 dello stesso articolo, la mera collaborazione processuale dell'imputato o la lieve entità della vicenda concreta, atteso che la valutazione deve essere effettuata in relazione alle potenzialità offensive dell'arma e alle sue dimensioni, a prescindere da eventuali precedenti penali dell'imputato, i quali possono tuttavia dimostrare la sua indole violenta e il mancato rispetto dell'altrui incolumità. Tuttavia, il reato in questione è soggetto a prescrizione, la quale determina l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna, anche in presenza di un errore materiale nel dispositivo relativo all'errata indicazione delle generalità dell'imputato, errore che può essere corretto mediante la procedura di cui all'art. 130 c.p.p.