Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39305 del 5 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:39305PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto anche in assenza di una prova diretta della loro illecita provenienza, qualora risulti una palese sproporzione tra il valore dei beni e i redditi dichiarati dal soggetto sottoposto a indagine, in quanto tale sproporzione costituisce indice presuntivo della loro origine illecita. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di riesame del sequestro preventivo è ammesso solo per violazione di legge e non per vizi di motivazione, sicché sono inammissibili i motivi di ricorso che si limitano a contestare la congruità e la logicità delle argomentazioni del giudice di merito. Inoltre, il soggetto che non risulta più proprietario del bene sequestrato, in quanto lo ha alienato prima del sequestro, non ha legittimazione a chiederne la restituzione, in quanto il sequestro opera per equivalente rispetto al bene alienato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. FA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2907/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 02/03/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

sentite le conclusioni del PG, Dott. ((omissis)), che ha chiesto declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

1. Con ordinanza in data 02.03.2010 il Tribunale di Catanzaro, costituito ex articolo 324 c.p.…

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